Da un’attenta lettura delle produzioni di causa, dei verbali di udienza, delle testimonianze, delle dichiarazioni di parte e del rapporto della polizia municipale accorsa sui luoghi, ho appreso che l’evento aveva luogo il giorno …. nel comune di …….alle ore … circa.
Secondo quanto riportato nel rapporto della polizia municipale (report conclusivo e rispettive dichiarazioni di parte), il veicolo FIAT condotto dal terzo chiamato in causa, circolava per via …., provenendo da …., in direzione …. e, giunto all’altezza del civico n…, svoltava verso sinistra; al contempo, nello stesso senso di marcia e sulla stessa corsia, ma poco indietro rispetto alla vettura, circolava il motociclo PIAGGIO che tentava il sorpasso. Il conducente del motociclo, nel vedere la manovra della vettura, svoltava verso sinistra, frenava, perdeva il controllo e rovinava per terra provocando danni a sè ed al motociclo.
Va precisato che non si aveva tuttavia alcun impatto tra i veicoli.
Secondo il rapporto della polizia municipale, il motociclo PIAGGIO non manteneva la destra del senso di marcia e viaggiava ad una velocità ed ad una distanza tale che non gli consentiva di arrestare il veicolo in sicurezza.
I verbalizzanti del rapporto chiarivano di aver acquisito e visualizzato un filmato nel quale si riscontrava la condotta di guida negli istanti precedenti il sinistro: entrambi percorrevano la corsia di destra e non la corsia riservata ai mezzi pubblici, la Fiat proseguiva a velocità moderata invece lo scooter un po’ più elevata e non manteneva la destra del suo senso di marcia.
Nelle fasi conclusive del rapporto sono chiariti due aspetti rilevanti:
- la segnaletica stradale, benché consumata, era rappresentata da linee discontinue, pertanto la svolta a sinistra era consentita;
- la responsabilità del sinistro era da imputare al motociclista il quale non manteneva la destra del senso di marcia (viaggiava sul lato sinistro) e non manteneva una velocità tale che gli consentisse di arrestare il motociclo in sicurezza.
La testimonianza aggiungeva la descrizione del moto del PIAGGIO: questo, per evitare l’impatto, si spostava verso sinistra dopo la fine dello spartitraffico, scivolava e si fermava lungo la linea adiacente del tram.
Il testimone esponeva che la manovra di svolta verso sinistra della FIAT consisteva in una inversione ad “U”.
Iniziavo le operazioni peritali il…..previa debita comunicazione alle parti.
Con i presenti provvedevo ad effettuare un accurato rilievo fotografico e geometrico dei luoghi, riscontrando altresì la segnaletica stradale orizzontale e verticale.
Successivamente mi recavo in … per visionare il motociclo Piaggio rilevando ogni dettaglio utile all’espletamento dell’incarico ricevuto.
Successivamente giungeva sul posto il sig…., coinvolto nel sinistro in qualità di conducente del Piaggio, al quale ponevo alcune domande sulla dinamica del sinistro.
Con i presenti verificavo, in contradditorio, le fotografie ed il verbale della Polizia Municipale in atti.
Nel tratto in cui si è verificato il sinistro, la carreggiata è composta da quattro corsie, due per senso di marcia. Le due corsie centrali sono destinate al transito di mezzi pubblici e sono delimitate, sino alla prossimità del civico …, da un cordolo spartitraffico. Vi è la presenza di binari del tram a livello (non esterni al piano di calpestio). Sui lati estremi della strada c’è la linea (peraltro ben poco visibile) del parcheggio auto. Il limite di velocità nel 2015 (così come all’attualità) era 30 km/h.
Appena più avanti della fine del civico …, zona del sinistro, vi è un attraversamento pedonale segnalato.
La segnaletica orizzontale stradale attuale rilevata consta di linee bianche discontinue ed è altresì presente la linea gialla delle corsie centrali preferenziali. Va comunque evidenziato che la segnaletica orizzontale è molto consumata e ben poco visibile ed esistono anche le tracce di una precedente segnaletica più consumata ed incoerente con l’attuale.
Per l’accertamento dell’oggettiva sussistenza del nesso causale tra i danni e la dinamica prospettata, sarebbe stato necessario disporre di elementi di cui risultano carenti gli atti di causa, come spazio di frenata, condizioni specifiche dell’aderenza della pavimentazione, posizione certa dei veicoli pre e post evento etc… Giacchè inoltre non vi è stato alcun contatto tra i veicoli coinvolti, peraltro solo parzialmente visionabili, (la FIAT non è stata visionata per assenza del terzo chiamato in causa alle operazioni peritali) non è possibile ricavare cinematica e nesso causale del sinistro dai danni ai veicoli stessi.
Si possono quindi solo riportare deduzioni sulla base degli atti di causa: produzioni di parte, danni riscontrati al motociclo piaggio, testimonianza (sopra riportata) e report dei vigili urbani.
Il motociclo piaggio presenta danni da scivolamento sul lato sinistro (non da impatto), la foto in atti (produzione resistente) indica la posizione di quiete post scivolata in prossimità dei binari del tram all’altezza delle strisce di rallentamento pedonali. La distanza dalla fine dello spartitraffico (luogo in cui si testimonia sia iniziata la scivolata) e la posizione di quiete è di oltre 20 ml. Giacché non v’è impatto alcuno, quindi non c’è rilascio di energia, il modello matematico adeguato a descrivere il moto è “moto uniformemente ritardato”:
Sia Vo la velocità iniziale del corpo, S e t, spazio e tempo di arresto, il moto è modellabile come segue:
La decelerazione –a è desumibile da considerazioni di tipo dinamico.
Sia infatti m il coefficiente d’attrito asfalto/metallo-plastica (desumibile da dati di letteratura –CETRIS-) e g (9,81 m/s2)accelerazione di gravità:
a = m*g. (Fdec=m*a; Fatt = m *m*g; Fdec = Fatt)
La distanza S ed il coefficiente di attrito m, valgono S = 23 m e m=0.4, volendo viceversa esaminare ipotesi più cautelativeper la valutazione della velocità iniziale Vo di marcia del motociclo, si può considerare m=0.3 (asfalto con minore attrito/aderenza) S = 18 m, (inclusiva di tempi lenti di risposta-reazione dell’uomo).
Valutando veritiera la testimonianza in atti, la tabella che precede conferma in entrambi i casi che la velocità iniziale Vo del Piaggio era maggiore dei 30 km/h prescritti.
Si ricostruisce a questo punto una probabile descrizione dell’evento che pare coerente con i dati riportati finora:
il veicolo FIAT circolava per via …provenendo da .. in direzione …, nello stesso momento, nello stesso senso di marcia e sulla stessa corsia, ma poco indietro rispetto alla vettura, circolava il motociclo PIAGGIO.
Entrambi percorrevano la corsia di destra e non la corsia riservata ai mezzi pubblici, la Fiat proseguiva a velocità moderata mentre lo scooter viaggiava ad una velocità più elevata, presumibilmente maggiore del limite di velocità di 30 km/h, non manteneva la destra del suo senso di marcia e si poneva ad una distanza tale che non gli consentiva di arrestare il veicolo in sicurezza: Il piaggio era intento alla manovra di sorpasso della Fiat.
Giunto all’altezza del civico n….., la Fiat svoltava verso sinistra dopo la fine dello spartitraffico, il conducente del motociclo nel vedere la manovra della vettura svoltava verso sinistra, frenava, perdeva il controllo, rovinava per terra e scivolava fino alla zona prossima alle strisce pedonali.
Non si aveva tuttavia alcun impatto tra i veicoli.
In tale ipotesi di ricostruzione, il motociclo infrangerebbe quindi alcuni articoli del codice della strada:
- articolo 148 2. Il conducente che intende sorpassare deve preventivamente accertarsi: d) che la strada sia libera per uno spazio tale da consentire la completa esecuzione del sorpasso, tenuto anche conto della differenza tra la propria velocita’ e quella dell’utente da sorpassare, nonche’ della presenza di utenti che sopraggiungono dalla direzione contraria o che precedono l’utente da sorpassare. 3. Il conducente che sorpassa un veicolo o altro utente della strada che lo precede sulla stessa corsia, dopo aver fatto l’apposita segnalazione, deve portarsi sulla sinistra dello stesso, superarlo rapidamente tenendosi da questo ad una adeguata distanza laterale e riportarsi a destra appena possibile, senza creare pericolo o intralcio. Se la carreggiata o semicarreggiata sono suddivise in piu’ corsie, il sorpasso deve essere effettuato sulla corsia immediatamente alla sinistra del veicolo che si intende superare.
- art 143. 7. All’interno dei centri abitati, salvo diversa segnalazione, quando una carreggiata e’ a due o piu’ corsie per senso di marcia, si deve percorrere la corsia libera piu’ a destra; la corsia o le corsie di sinistra sono riservate al sorpasso. Tuttavia i conducenti, qualunque sia l’intensita’ del traffico, possono impegnare la corsia piu’ opportuna in relazione alla direzione che essi intendono prendere alla successiva intersezione; i conducenti stessi non possono peraltro cambiare corsia se non per predisporsi a svoltare a destra o a sinistra, o per fermarsi, in conformita’ delle norme che regolano queste manovre, ovvero per effettuare la manovra di sorpasso che in tale ipotesi e’ consentita anche a destra.
- Art. 149. 1. Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono.
Nella testimonianza resa, il sig. …esponeva che la manovra di svolta verso sinistra della Fiat consisteva in un inversione ad “U”. Nel merito osservo che benché sia tacito che la Fiat abbia svoltato a sinistra, non vi è alcuna prova che stesse effettivamente compiendo un inversione ad “U”, riferisco tuttavia che la linea di separazione dei due sensi di marcia è comunque discontinua, pertanto si deve ritenere che tale manovra sia consentita se tempestivamente comunicata con opportuna luce di segnalazione.
Nel merito osservo ancora che non vi sono riscontri certi se il conducente della Fiat abbia segnalato o meno l’intenzione di svoltare a sinistra, pertanto non si può escludere una corresponsabilità di questi nel sinistro.
Alla luce di quanto esposto, in conclusione, ho ritenuto sia ragionevole l’attribuzione di colpa riportata nei verbali dei Vigili Urbani.